Una delle storielle più antiche sui peli e l’epilazione è quella della regina di Saba, il cui fascino era legato al fatto che avesse l’intero corpo accuratamente depilato. La sostanza usata per raggiungere quel risultato era il solfuro d’arsenico; escludendo l’arsenico per ragioni di tossicità, i solfuri metallici sono ancora oggi usati per la depilazione. Vero o falso che sia, questa storiella dimostra come già dall’antichità l’epilazione era considerata un trattamento di bellezza.
Come tutti voi già sapete la pelle è coperta di peli (tranne la regione palmare e plantare) e il pelo è contenuto nel follicolo pilifero, un sacco a fondo cieco.
Nel pelo distinguiamo una parte libera detta fusto, una parte impiantata nel derma e le radici raccolte nel follicolo pilifero.
I due termini depilazione ed epilazione hanno una notevole diversità di significato, anche se nel linguaggio corrente vengono identificati.
Depilazione vuol dire eliminare il pelo alla superficie cutanea, come si fa ad esempio con la rasatura, le creme depilatorie (soluzione comunemente usata nel “fai da te”) che ha come svantaggio la brevissima durata del risultato, il rischio molto frequente di follicoliti e infezioni, senza contare che il problema, cioè i peli, quando si ripresenta è peggiore di prima. Il vantaggio sta nell’economicità e nel dolore più leggero.
Epilazione significa l’allontanamento di tutto il pelo, bulbo compreso; per esemplificare ricorderemo lo strappo con la ceretta (soluzione professionale) che porta ad un progressivo indebolimento del pelo rendendolo a volte vano o addirittura eliminandolo.
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